martedì 6 giugno 2017

geometria - i teoremi inversi

geometria - i teoremi inversi

Consideriamo l'implicazione logica espressa nel proverbio "chi dorme non piglia pesci".
Dall'ipotesi  una persona dorme  discende la tesi non piglia pesci.
Proviamo a rovesciare il discorso  cioè a scambiare l'ipotesi con la tesi. Me viene fuori l'implicazione inversa  chi non piglia pesci  dorme ma questo non è esatto non tutti quelli che non pigliano pesci stanno dormendo.

Mentre se prendiamo  il teorema " se due corde di un cerchio sono uguali esse hanno uguali distanze dal centro ".
Scambiando l'ipotesi con la tesi  si ottiene il teorema inverso  se due corde di un cerchio hanno uguali distanze dal centro sono uguali  infatti anche questo teorema è vero.

Quando due teoremi uno inverso dell'altro  sono entrambi veri si conviene enunciarli insieme  facendo precedere l'enunciato di uno solo  di essi dalla locazione condizione necessaria e sufficiente.
Non sempre per un teorema diretto ne esiste uno inverso.

lunedì 5 giugno 2017

geometria - i corollari

geometria - i corollari

in certi casi accade che, una volta dimostrato un teorema da questo conseguano  altri teoremi in modo tanto immediato che le relative dimostrazioni possono essere del tutto omesse  o appena accennate. tali proposizioni, che  sono immediate  conseguenze di un precedente teorema sono dette suoi corollari.
Ad esempio  una volta dimostrato il teorema: "in un triangolo ad angolo maggiore corrisponde il lato maggior" di può subito dedurre il corollario: "l'ipotenusa di un triangolo rettangolo  è maggiore di ciascuno dei due cateti".
si può ricordare che  essendo retto l'angolo opposto all'ipotenusa  esso è maggiore  degli angoli opposti ai cateti che sono acuti.

Si noti che è piuttosto soggettivo  lo stabilire se un teorema è conseguenza più o meno ovvia di un'altra preposizione ammessa in precedenza. Per questo motivo la distinzione tra teoremi  veri e propri e corollari non riveste grande importanza logica ed è lasciata al giudizio di chi espone una teoria matematica.
Certe proprietà degli enti geometrici sono espresse da proporzioni non dimostrabili che chiameremo postulati o assiomi. Anche da tali proprietà  discendono conseguenze  del tutto immediate.
Esse pure vengono dette corollari.

geometria - i teoremi

geometria - i teoremi

"riscaldando un corpo solido si dilata"

Il prodursi del primo fatto implica il verificarsi del secondo. Per questo motivo questa frase prende il nome di implicazioni  logiche o semplicemente implicazioni.
La prima delle situazioni considerate si chiama ipotesi. La seconda si dice tesi.
L'ipotesi riscaldo un corpo solido
la tesi  il corpo si dilata.
Nelle implicazioni logiche di tipo matematico la dipendenza della tesi  dalla relativa ipotesi non viene accettata perché  la cosa è evidente  o perché l'esperienza  ripetuta  ci prova che tale dipendenza effettivamente sussiste, bensì  in virtù di un preciso ragionamento che viene detto dimostrazione.

Le implicazioni  logiche che possono essere provate mediante una dimostrazione si chiamano teoremi.
In un teorema la proposizione che si intende  dimostrare viene detta enunciato del teorema stesso.

i concetti primitivi - geometria

i concetti primitivi - geometria

Vogliamo  ora mostrare come non sia possibile definire tutti i concetti che figurano in una data materia. In particolare ci interessa chiarire la definizione di tutti i concetti geometrici.
Quindi per definire un quadrato dobbiamo conoscere  i concetti di angolo  lato uguaglianza. Di conseguenza  prima di parlare del quadrato dobbiamo  precisare che " un quadrilatero è un poligono che ha quattro vertici " che "un suo lato è il segmento che per estremi  due vertici consecutivi" ecc.

Ma anche queste definizioni presuppongono  la conoscenza di altri  termini geometrici (poligono vertice segmento)  i quali pure possono essere introdotti solo mediante  l'ausilio  di altri enti che, a loro volta, sono definibili facendo riferimento a concetti precedentemente  considerati.
Tale procedimento  a ritroso col quale stabiliamo un possibile ordine secondo cui vanno introdotti  e definiti  i diversi termini  del discorso geometrico  non può evidentemente continuare all'infinito.
In altre parole è necessario che di alcuni concetti (detti concetti o enti primitivi) non venga data alcuna definizione,.
Essi costituiranno la base su cui costruire altre definizioni.

domenica 4 giugno 2017

definizioni in geometria

definizioni in geometria

Una definizione è una frase nella quale si spiega qual è la natura di un certo ente e si attribuisce  ad esso il nome che lo contraddistingue.
La definizione chiarisce qual è il significato dell'ente preso in esame  utilizzando  la conoscenza di altri enti (o concetti o cose).
Così per spiegare che cos'è il vento?  possiamo dire che  un movimento di masse d'aria  dovuto a diverso riscaldamento delle diverse zone della terra.
che cos'è il quadrato ?  un quadrato è un quadrilatero  con i lati uguali e gli angoli uguali.

per spiegare che cos'è il vento abbiamo supposto che il lettore fosse a conoscenza dei vocaboli movimento, masse, aria, riscaldamento, Terra. Allo stesso modo  la definizione che abbiamo dato del quadrato è intellegibile solo se sono noti i concetti di quadrilatero, lato angolo, uguaglianza.

i fondamenti della geometria

i fondamenti della geometria

Geometria intuitiva e geometria razionale


La geometria intuitiva ( cioè la geometria studiata col metodo intuitivo) cerca di stabilire le proprietà dei corpi e delle figure  in base alla esperienza che ce ne dànno  i nostri sensi,  cioè in base all'osservazione attenta di corpi aventi forme particolari  e di figure aventi  certe caratteristiche. Da queste osservazioni sperimentali  la geometria deriva le regole  e le definizioni come generalizzazione suggerita dall'intuizione delle proprietà osservate.

La geometria razionale (cioè studiata con il metodo razionale)  si riferisce invece a  figure ideali che sono delle pure e semplici astrazioni della mente. Di esse  noi troviamo nella realtà fisica delle imitazioni grossolane e approssimate.
Le proprietà di queste figure  non vengono stabilite in base all'esperienza ma sono in virtù di  precisi ragionamenti che trascurano  tutto ciò  che in particolare ha la figura presa in esame e si basano soltanto sulle sue proprietà generali. In tal modo il ragionamento assume un carattere  universale. Cioè  senza possibilità di errore tanto  per quella figura quanto per tutte le altre che godono delle stesse proprietà.