Un problema costante per l'uomo è stato quello a sveltire i calcoli dapprima fu probabilmente nell'antica Babilonia che ci si accorse che, con l'aiuto di una tavoletta su cui potevano rimanere impressi dei segni si potevano eseguire in modo più corretto e veloce calcoli altrimenti troppo complicati e faticosi:
In seguito ma non si sa con esattezza né dove né come (forse nell'antico Egitto), venne inventato l'abaco che possiamo considerare la prima macchina calcolatrice costruita dall'uomo.
L'abaco è stato uno strumento ingegnoso che permise di eseguire operazioni sui numeri rappresentandoli con oggetti (es. sassolini, noccioli di frutta ecc.) introdotti in bastoncini fissati a un supporto . La radice del termine greco abax, abakos, che significa "tavoletta cospersa di polvere" per tracciarvi figure geometriche e fare calcoli, non è collegabile con altri figure geometriche e fare calcolo, non è collegabile con altri vocaboli della stessa lingua greca antica probabilmente dall'ebraico abaq, che significa "polvere" e comunque dai popoli del vicino Oriente.
I matematici dell'antica Grecia conoscevano le scoperte dei popoli mediterranei e seppero rielaborarle con apporti originali, ma i loro sforzi non ebbero un risvolto pratico. I progressi da essi compiuti nella matematica non servirono all'organizzazione materiale della società ma divennero un gioco dell'intelligenza.
E' risaputo a questo proposito , che anche le possibilità offerte dallo sviluppo della scienza e della tecnica non erano orientate a un'applicazione pratica, a un aumento della produttività del lavoro o alla liberazione dalla fatica del lavoro, ma erano solo espressione della capacità inventiva dell'intelligenza. Lo stesso pregiudizio influenzò anche la matematica.
Dobbiamo perciò ai maggiori algebristi indiani e arabi molte delle scoperte aritmetiche e algebriche di cui ci serviamo ancor oggi quotidianamente:
Chi introdusse in Italia, e quindi in Occidente, tali scoperte furono i ceti mercantili delle repubbliche marinare. Le conoscenze matematiche ebbero la loro massima diffusione dopo l'invenzione della carta e della stampae dopo la riforma protestante. Lo stesso Martin Lutero volle che, accanto alla Bibbia venissero stampati i primi libri di aritmetica. Gli algebristi indiani e poi arabi avevano scoperto i ventagi del sistema numerico posizionale e se ne servirono per semplificare i calcoli con grandi vantaggi per quelli classi sociali che si servivano dei calcoli per le loro attività mercantili e commerciali. IN particolare furono essi che diffusero l'abaco nel paesi dell'Occidente.
Ancor oggi questa semplice calcolatrice è usata per fare i conti da russi, cinesi e giapponesi, in bar, negozi, ristoranti ecc.
Da noi i bambini usano un adattamento particolare dell'abaco, il pallottoliere come giocattolo istruttivo per imparare i fondamenti dell'aritmetica divertendosi.
Naturalmente l'abaco costituito di fani mobili lungo asticelle non è che un tipo probabilmente inventato dai cinesi: Gli arabi ne inventarono invece anche di diversa costruzione per esempio uno ancor oggi usato costituito fondamentalmente da una specie di griglia.