mercoledì 7 giugno 2017

formule - addizione e sottrazione letterale

formule - addizione e sottrazione letterale

(+ a) + (+b) = a + b

(+ a) + (- b) = a - b = - (b - a)

(- a) + (- b) = - (a + b)

(+ a) - (- b) = a + b

(- a) - (- b) = - a + b = - (a - b)

ab  = a  + b
m   m    m    m



geometria - gli insiemi

geometria - gli insiemi

Nella matematica si usa il vocabolo insieme per indicare un qualunque raggruppamento di enti comunque scelti. Ad esempio si parla dell'insieme dei numeri naturali, dell'insieme dei  triangoli , dell'insieme dei punti di un cerchio, dell'insieme dei vertici di un poligono.
Gli enti che, nel loro complesso formano  un insieme si dicono  elementi di quell'insieme.
Un insieme si dice finito se l'elenco  dei suoi insiemi ha un termine, infinito in caso contrario. Ad esempio  è finito l'insieme dei vertici di un poligono mentre è infinito  l'insieme dei triangoli.
Un insieme  finito può venire indicato  racchiudendo tra i due segni di parentesi graffa gli elementi che lo contengono

A = {1,3,5}

Noi intendiamo significare che un insieme  A  ha per elementi  i primi tre numeri naturali dispari.

Fra gli insiemi  si considera anche quello privo di elementi  o insieme vuoto  che viene indicato con il simbolo
Ø 
Ad esempio è vuoto un insieme di triangoli aventi due angoli retto oppure l'insieme dei punti comuni a due circonferenze concentriche di raggio diverso.

Se consideriamo  l'insieme T dei triangoli  e l'insieme P dei poligoni ci accorgiamo che si verifica una situazione particolare: poiché ogni triangolo è pure un poligono si ha che ogni elemento di T è anche elemento di P. Si dice che T è sottoinsieme di P ovvero T è incluso in P.

In generale un insieme A è sottoinsieme di un altro insieme B se ogni elemento di A è pure elemento di B. Ad esempio  l'insieme 
{2,4} è incluso  nell'insieme {2,4,6,8}l'insieme delle lettere della parola RAMO  è  sottoinsieme delle lettere della parola AMORE.
 
 

 

martedì 6 giugno 2017

geometria - postulati o assiomi

geometria - postulati o assiomi

Abbiamo visto che per definire un ente geometrico occorre far riferimento ad altri enti precedentemente introdotti  che, a loro volta. possono essere definiti solo facendo ricorso ad altri fi modo che di concetto in concetto si deve necessariamente risalire a concetti primitivi.
In modo del tutto analogo, per dimostrare  una data proprietà  ci si deve riferire ad altre proprietà precedentemente  dimostrate che a loro volta dipendono da altre.
Si viene così a costruire  con un procedimento a ritroso una successione di proprietà che non può chiaramente estendersi all'infinito  Per cui è necessario che alcune proprietà iniziali  vengano introdotte senza darne una dimostrazione.
tali proprietà primitive vengono chiamati postulati o assiomi.
I postulati esprimono le prime proprietà dei rami della geometria e generalmente forniscono notizie riguardanti gli enti primitivi. Ad esempio noi dopo aver introdotto la retta come concetto primitivo  ammetteremo che dati due punti A e B  esiste una e una sola retta che li contiene entrambi .
Tale proposizione è chiaramente indimostrabile dato che non solo non conosciamo  alcun'altra proprietà delle rette alla quale appoggiare un qualunque ragionamento in merito ma addirittura ignoriamo per mancanza di definizione cosa siano effettivamente i punti e le rette.
Si osservi a tal proposito  che il discorso geometrico ha grossolanamente un inizio  del tipo seguente : noi intendiamo trattare di certi enti xyz di cui non diamo nessuna definizione  ma dei quali precisiamo che godono delle proprietà abc . E' ovvio che non ha alcun senso  il cercare di dimostrare tale proprietà (postulati). e ciò non solo per  l'insistenza di proprietà precedenti cui appoggiare il ragionamento ma soprattutto  perché i postulati esprimono certe caratteristiche soggettivamente attribuite ad enti di natura imprecisata.
Per esempio se dicessimo :"noi vogliamo  ragionare su certi oggetti che supponiamo siano solidi di color rosso elettrizzati positivamente ecc.2 che significato avrebbe dimostrare che il colore di questi oggetti è rosso perché la scelta del colore è casuale.

Da quanto esposto  dovrebbe risultare chiaro che  i postulati  fornendo una serie di precisazioni circa gli enti primitivi li delimitano e li caratterizzano togliendo  loro buona parte di quella arbitrarietà che sembrava assoluta allorché  essi erano stati introdotti. Si può asserire che i postulati danno una definizione implicita degli enti primitivi

geometria - i teoremi inversi

geometria - i teoremi inversi

Consideriamo l'implicazione logica espressa nel proverbio "chi dorme non piglia pesci".
Dall'ipotesi  una persona dorme  discende la tesi non piglia pesci.
Proviamo a rovesciare il discorso  cioè a scambiare l'ipotesi con la tesi. Me viene fuori l'implicazione inversa  chi non piglia pesci  dorme ma questo non è esatto non tutti quelli che non pigliano pesci stanno dormendo.

Mentre se prendiamo  il teorema " se due corde di un cerchio sono uguali esse hanno uguali distanze dal centro ".
Scambiando l'ipotesi con la tesi  si ottiene il teorema inverso  se due corde di un cerchio hanno uguali distanze dal centro sono uguali  infatti anche questo teorema è vero.

Quando due teoremi uno inverso dell'altro  sono entrambi veri si conviene enunciarli insieme  facendo precedere l'enunciato di uno solo  di essi dalla locazione condizione necessaria e sufficiente.
Non sempre per un teorema diretto ne esiste uno inverso.