fisica - metodo d'indagine della fisica
la fisica si propone di studiare I vari fenomeni considerandoli tra loro indipendenti, cioè prendendoli I esame ad uno ad uno, riservandosi in un secondo tempo di studiare le relazioni che intercorrono tra loro.
A quest indagine si presta ottimamente il metodo sperimentale che consente di affrontare ogni problema nuovo mediante un'impostazione razionale basata sulle seguenti fondamentali :
a) l'osservazione del fenomeno come si presenta in Natura per coglierne le linee essenziali
b) la formulazione di una tesi semplice e logica, cioè di una supposizione sul meccanismo di un fenomeno osservate ed ancora sconosciuto ricorrendo anche ad analogie con altri fenomeni già noti
c) la riproduzione artificiale del fenomeno detta esperienza per verificare la validità dell'ipotesi formulata sul meccanismo del fenomeno
d) la riduzione in legge generale dell'ipotesi convalidata dall'esperienza
Nel caso in cui l'ipotesi non avesse a trovare conferma sperimentale, essa dovrà essere modificata o sostituita da altra ipotesi che possa ricevere dall'esperienza la garanzia della sua piena validità ed essere tradotta in legge generale
Fino a questo il metodo si avvale di un procedimento logico di carattere induttivo, cioè parte dalla osservazione del caso singolo per arrivare, attraverso la ipotesi e l'esperienza ad una legge generale valida per tutti I fenomeni della stessa specie.
Nota questa legge è possibile con semplice procedimento logico di carattere deduttivo, cioè attraverso il puro ragionamento ed il calcolo (senza più ricorrere al vaglio dell'esperienza) risolvere tutti I casi singoli.
Per questa sua caratteristica il metodo sperimentale è pure definito metodo induttivo- deduttivo o metodo empirico-logico
le leggi naturali sono di due tipi
qualitative che forniscono una semplice descrizione del fenomeno
quantitative che stabiliscono una precisa relazione anche in termini di quantità tra le varie grandezze che intervengono ne fenomeno
venerdì 3 maggio 2019
la fisica - oggetto e scopo della fisica
la fisica - oggetto e scopo della fisica
La fisica è la scienza che studia e descrive I fenomeni naturali inquadrandoli ed unendoli in leggi precise di carattere generale
Come fenomeno intendiamo ogni manifestazione che si verifica nell'Universo.
es una palla che rimbalza oppure una corda che vibra
Possiamo facilmente constatare che in Natura fenomeni della stessa specie che si ripetono ogni qualvolta si verificano le stesse condizioni; pertanto le leggi che li regolano esprimendo una relazione tra al causa e il suo effetto sono di carattere generale per una stessa specie di fenomeni e sono dette leggi naturali.
La fisica classica che raccoglie quel complesso di argomenti che già alla fine del secolo avevano trovato una logica sistemazione
può venire suddivisa a sua volta in
a) meccanica che studia il moto dei corpi
b) termologia che studia il calore
c) acustica che studia i suoni
d) ottica che studia la luce e I fenomeni luminosi
e) elettrologia che studia I fenomeni elettrici e magnetici
La fisica moderna che studia la costituzione della materia suddivisa in :
a) fisica atomica
b) fisica nucleare
La fisica è la scienza che studia e descrive I fenomeni naturali inquadrandoli ed unendoli in leggi precise di carattere generale
Come fenomeno intendiamo ogni manifestazione che si verifica nell'Universo.
es una palla che rimbalza oppure una corda che vibra
Possiamo facilmente constatare che in Natura fenomeni della stessa specie che si ripetono ogni qualvolta si verificano le stesse condizioni; pertanto le leggi che li regolano esprimendo una relazione tra al causa e il suo effetto sono di carattere generale per una stessa specie di fenomeni e sono dette leggi naturali.
La fisica classica che raccoglie quel complesso di argomenti che già alla fine del secolo avevano trovato una logica sistemazione
può venire suddivisa a sua volta in
a) meccanica che studia il moto dei corpi
b) termologia che studia il calore
c) acustica che studia i suoni
d) ottica che studia la luce e I fenomeni luminosi
e) elettrologia che studia I fenomeni elettrici e magnetici
La fisica moderna che studia la costituzione della materia suddivisa in :
a) fisica atomica
b) fisica nucleare
martedì 26 febbraio 2019
geometria analitica - coordinate cartesiane
geometria analitica - coordinate cartesiane
Si x una retta orientata, cioè una retta sulla quale sia fissato un verso di percorrenza. Nelle figure questo verso si indica con una freccia e si dice verso positivo mentre quello contrario si dice verso negativo. Se la retta è disposta orizzontalmente si assume di solito come verso positivo quello che va da sinistra a destra; se la retta è disposta verticalmente si assume come verso positivo quello che va verso l'alto
Sia O un punto fisso della retta e P un altro punto qualunque della retta stessa. A numero che esprime la distanza di P da O (misurata rispetto a una prefissata unità) si conviene di attribuire il segno + o il segno meno secondochè il punto P si trova alla destra o alla sinistra di O a tale numero si dà il nome di ascissa del punto p.
Il punto O si chama origine esso ha per ascissa O
Reciprocamente dato un numero relativo qualunque a resta individuato uno ed un solo punto P sulla retta x avente per ascissa a esso si trova alla destra o alla sinistra di O secondochè a è positivo o negativo e dista dall'origine di un segmento la cui misura è a
Quando data una retta si fissa un punto come origine un verso positivo e l'unità di misura si dice di aver scelto sulla retta una sistema di ascisse
Si x una retta orientata, cioè una retta sulla quale sia fissato un verso di percorrenza. Nelle figure questo verso si indica con una freccia e si dice verso positivo mentre quello contrario si dice verso negativo. Se la retta è disposta orizzontalmente si assume di solito come verso positivo quello che va da sinistra a destra; se la retta è disposta verticalmente si assume come verso positivo quello che va verso l'alto
Sia O un punto fisso della retta e P un altro punto qualunque della retta stessa. A numero che esprime la distanza di P da O (misurata rispetto a una prefissata unità) si conviene di attribuire il segno + o il segno meno secondochè il punto P si trova alla destra o alla sinistra di O a tale numero si dà il nome di ascissa del punto p.
Il punto O si chama origine esso ha per ascissa O
Reciprocamente dato un numero relativo qualunque a resta individuato uno ed un solo punto P sulla retta x avente per ascissa a esso si trova alla destra o alla sinistra di O secondochè a è positivo o negativo e dista dall'origine di un segmento la cui misura è a
Quando data una retta si fissa un punto come origine un verso positivo e l'unità di misura si dice di aver scelto sulla retta una sistema di ascisse
venerdì 31 agosto 2018
numeri primi
numeri primi
criterio per riconoscere i numeri primi
Questo criterio si applica naturalmente per un numero dispari perché certamente un numero pari è composto.
se il numero che si considera è minore di 5000 si può cercare in una tabella dove sono elencati i numeri primi se il numero è maggiore di 5000 o non si ha sottomano la tabella si applica la seguente regola pratica
si divide il numero dato per i successivi numeri primi 2,3,5,7,11 senza tralasciarne nessuno
se si arriva ad un quoziente esatto il numero è composto le divisioni altrimenti devono essere eseguite fino a che non si trovi un quoziente minore o uguale al divisore che si è adoperato quindi si può dire che è un numero primo di sicuro.
per esempio se vogliamo stabilire se 281 è un numero primo.
si applicano i criteri di divisibilità si vede subito che non è divisibile per 2 né per 3 né per 5 né per 11
si eseguono successivamente le divisione di 281 per 7, 13, 17 ecc.
281 : 7 non è un quoziente esatto
281: 13 neanche
281 : 17 neanche
si continua e si vede che 281 è un numero primo
criterio per riconoscere i numeri primi
Questo criterio si applica naturalmente per un numero dispari perché certamente un numero pari è composto.
se il numero che si considera è minore di 5000 si può cercare in una tabella dove sono elencati i numeri primi se il numero è maggiore di 5000 o non si ha sottomano la tabella si applica la seguente regola pratica
si divide il numero dato per i successivi numeri primi 2,3,5,7,11 senza tralasciarne nessuno
se si arriva ad un quoziente esatto il numero è composto le divisioni altrimenti devono essere eseguite fino a che non si trovi un quoziente minore o uguale al divisore che si è adoperato quindi si può dire che è un numero primo di sicuro.
per esempio se vogliamo stabilire se 281 è un numero primo.
si applicano i criteri di divisibilità si vede subito che non è divisibile per 2 né per 3 né per 5 né per 11
si eseguono successivamente le divisione di 281 per 7, 13, 17 ecc.
281 : 7 non è un quoziente esatto
281: 13 neanche
281 : 17 neanche
si continua e si vede che 281 è un numero primo
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