gli insiemi matematici scuola superiore
Concetto di insieme
Sono fondamentali per la matematica moderno sia il concetto di insieme si a quello di elemento dell'insieme che noi assumiamo come concetti primitivi ossia non li definiamo in quanto costituiscono per noi il punto di partenza per definirne altri. Tuttavia riteniamo utile illustrare i due concetto con le parole stesse usate da Cantor : con i nome di insieme intendiamo ogni raccolta classe aggregato totalità I di oggetti ben determinati e distinti della nostra intuizione o del nostro pensiero: Tali oggetti vengono chiamati gli elementi di I.
Gli elementi di un insieme (astratti o concreti) possono essere di natura qualsiasi purchè ben determinati; cioè che si sappia decidere senza ambiguità se un elemento appartiene o no all'insieme considerato: Pertanto un insieme reterà individuato quando si conoscono singolarmente gli elementi o perchè effettivamente elencati o perché assegnati mediante una proprietà caratteristica.
oppure può essere individuato assegnando la proprietà caratteristica di suoi elementi (numeri naturali maggiori di 2 e minori di 7)
I = 2< x < 7
(che si legge insieme formato dagli elementi x tali che siano compresi tra 2 e 7 )
non sarebbe esauriente perché non è indicato l'ambiente in cui bisogna trarre gli elementi x infatti x potrebbe indifferentemente rappresentare un numero naturale o solamente pari o solamente dispari o un numero razionale ecc.
La totalità degli elementi da cui bisogna trare quelli occorrenti per formare un insieme si dice insieme ambiente o insieme universo che indicheremo con U
E' molto comoda la rappresentazione grafica degli insiemi realizzata con i diagrammi di Venn secondo cui un insieme è raffigurato da una linea chiusa indicante I
mercoledì 29 marzo 2017
lunedì 27 marzo 2017
monomi
Si dice monomio qualunque espressione algebrica in cui non figurano addizioni o sottrazioni
per esempio
10 a^3b e (2)a(+5)b
vediamo che ogni monomio si può presentare come il prodotto di un solo fattore numerico e di potenze di basi diverso.
2a^2b^2c
In questo caso il monomio si dice ridotto alla forma normale.
Si dice coefficiente di un monomio ridotto alla forma normale il suo fattore numerico e parte letterale il prodotto dei fattori letterali coi loro esponenti.
Un monomio ridotto in forma normale si dice intero se le lettere non figurano al denominatore cioè se tutte le sue lettere hanno esponente positivo in caso contrario si dice frazionario
monomi interi
5a^2 - 3 x^2yz
4
monomi frazionari
2a^2 - 3y
b^3 4x
si dice grado di un monomio intero la somma degli esponenti delle sue lettere
si ricordi che ogni lettera priva di esponente va considerata come potenza avente per esponente 1
7ab^2c^3 è 1+2+3 = 6
Il grado ora definito si dice grado complessivo.
Si dice invece grado di un monomio intero rispetto ad una lettera l'esponente di quella lettera
per esempio
3 a^3b^2c^
è di grado 3 rispetto alla lettera a
Se in un monomio manca una data lettera si dice di grado 0 rispetto a quella lettera
per esempio
3ab^2c^0 è zero rispetto alla lettera c che corrisponde a 1
per esempio
10 a^3b e (2)a(+5)b
vediamo che ogni monomio si può presentare come il prodotto di un solo fattore numerico e di potenze di basi diverso.
2a^2b^2c
In questo caso il monomio si dice ridotto alla forma normale.
Si dice coefficiente di un monomio ridotto alla forma normale il suo fattore numerico e parte letterale il prodotto dei fattori letterali coi loro esponenti.
Un monomio ridotto in forma normale si dice intero se le lettere non figurano al denominatore cioè se tutte le sue lettere hanno esponente positivo in caso contrario si dice frazionario
monomi interi
5a^2 - 3 x^2yz
4
monomi frazionari
2a^2 - 3y
b^3 4x
si dice grado di un monomio intero la somma degli esponenti delle sue lettere
si ricordi che ogni lettera priva di esponente va considerata come potenza avente per esponente 1
7ab^2c^3 è 1+2+3 = 6
Il grado ora definito si dice grado complessivo.
Si dice invece grado di un monomio intero rispetto ad una lettera l'esponente di quella lettera
per esempio
3 a^3b^2c^
è di grado 3 rispetto alla lettera a
Se in un monomio manca una data lettera si dice di grado 0 rispetto a quella lettera
per esempio
3ab^2c^0 è zero rispetto alla lettera c che corrisponde a 1
Espressioni algebriche
Espressioni algebriche
estendendo una locuzione introdotta nell' aritmetica si chiama espressione algebrica un insieme di qualunque dei numeri relativi rappresentanti anche da lettere legati tra loro da segni di operazioni. Un'espressione algebrica si dice razionale quando le operazioni da eseguirsi sulle lettere sono soltanto quelle di addizione sottrazione moltiplicazione e divisione.
Il nome deriva dal fatto che le quattro operazioni nominate si dicono. Razionali, perché quando si opera con s su numeri razionali interi e frazionari si ottengono sempre numeri razionali. Un'espressione si dice intera se fai segni di operazione da eseguirsi sulle lettere non compare quello di divisione in caso contrario l'espressione si dice frazionaria.
Attribuire a una lettera che compare in un'espressione algebrica un dato valore significa sostituire a quella lettera il numero dato. Quando le lettere di un'espressione algebrica si sostituiscono dei numeri relativi e si eseguono tutte le operazioni indicate si ottiene come risultato un numero relativo che si dice per valore numerico delle espressioni algebrica per i dati valori delle lettere. Naturalmente si suppone che per i dati valori delle lettere le operazioni indicate siano possibile altrimenti le espressioni perde di significato
Si consideri l'espressione
-3a + 2b^2 - 5 c
e si voglia calcolare il valore numerico attribuendo alle lettere i valori
a = - 2 b= + 1 c = - 3
3 4
facendo la sostituzione
- 3 (-2) + 2(+1)^2 - 5(-3)
3 4
facendo i calcoli
6 + 2 + 15= 359
9 4 36
estendendo una locuzione introdotta nell' aritmetica si chiama espressione algebrica un insieme di qualunque dei numeri relativi rappresentanti anche da lettere legati tra loro da segni di operazioni. Un'espressione algebrica si dice razionale quando le operazioni da eseguirsi sulle lettere sono soltanto quelle di addizione sottrazione moltiplicazione e divisione.
Il nome deriva dal fatto che le quattro operazioni nominate si dicono. Razionali, perché quando si opera con s su numeri razionali interi e frazionari si ottengono sempre numeri razionali. Un'espressione si dice intera se fai segni di operazione da eseguirsi sulle lettere non compare quello di divisione in caso contrario l'espressione si dice frazionaria.
Attribuire a una lettera che compare in un'espressione algebrica un dato valore significa sostituire a quella lettera il numero dato. Quando le lettere di un'espressione algebrica si sostituiscono dei numeri relativi e si eseguono tutte le operazioni indicate si ottiene come risultato un numero relativo che si dice per valore numerico delle espressioni algebrica per i dati valori delle lettere. Naturalmente si suppone che per i dati valori delle lettere le operazioni indicate siano possibile altrimenti le espressioni perde di significato
Si consideri l'espressione
-3a + 2b^2 - 5 c
e si voglia calcolare il valore numerico attribuendo alle lettere i valori
a = - 2 b= + 1 c = - 3
3 4
facendo la sostituzione
- 3 (-2) + 2(+1)^2 - 5(-3)
3 4
facendo i calcoli
6 + 2 + 15= 359
9 4 36
lunedì 23 gennaio 2017
frazioni decimali e numeri decimali
frazioni decimali e numeri decimali
FRAZIONI DECIMALI
Una frazione il cui denominatore sia 10 100 1000 ecc. cioè una potenza di 10 si dice frazione decimale. sono ad esempio frazioni decimali
9 13
10 100
le frazioni decimali
1 1
10 100
si dicono rispettivamente unita frazionarie decimali del primo ordine o dei decimi del secondo ordine o dei centesimi ecc.
e si indicano come voi già sapete con le scritture
0,1 0,01 ecc.
NUMERI DECIMALI
Poiché una frazione rappresenta il quoto della divisione del suo numeratore per il denominatore
3273 = 3273 :100 = 32,73
100
cioè
ogni frazione decimale si può porre sotto forma di numero decimale scrivendo il solo numeratore separando in esso con la virgola partendo da destra verso sinistra tante cifre decimali quanti sono gli zeri del denominatore.
Se è necessario si pongono degli zeri alla sinistra del numeratore. Ciò quando il numero delle cifre del numeratore e minore di quelle del denominatore si ha per esempio
37 = 0,037
1000
Un numero decimale è uguale alla frizione avente per numeratore un numero intero ottenuto sopprimendo in esso la virgola e per denominatore la cifra 1 seguita da tanti zeri quanti sono le cifre decimali del numero decimale considerato.
3,72 = 372
100
FRAZIONI DECIMALI
Una frazione il cui denominatore sia 10 100 1000 ecc. cioè una potenza di 10 si dice frazione decimale. sono ad esempio frazioni decimali
9 13
10 100
le frazioni decimali
1 1
10 100
si dicono rispettivamente unita frazionarie decimali del primo ordine o dei decimi del secondo ordine o dei centesimi ecc.
e si indicano come voi già sapete con le scritture
0,1 0,01 ecc.
NUMERI DECIMALI
Poiché una frazione rappresenta il quoto della divisione del suo numeratore per il denominatore
3273 = 3273 :100 = 32,73
100
cioè
ogni frazione decimale si può porre sotto forma di numero decimale scrivendo il solo numeratore separando in esso con la virgola partendo da destra verso sinistra tante cifre decimali quanti sono gli zeri del denominatore.
Se è necessario si pongono degli zeri alla sinistra del numeratore. Ciò quando il numero delle cifre del numeratore e minore di quelle del denominatore si ha per esempio
37 = 0,037
1000
Un numero decimale è uguale alla frizione avente per numeratore un numero intero ottenuto sopprimendo in esso la virgola e per denominatore la cifra 1 seguita da tanti zeri quanti sono le cifre decimali del numero decimale considerato.
3,72 = 372
100
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